Una femmina molto, molto giovane di squalo elefante, lunga tre metri scarsi, si è impigliata questa notte in una rete nel Golfo di La Spezia. Quando è arrivato il pescatore, Maurizio Marasà, lo squalo purtroppo era già morto. La rete era regolare e per quanto triste sia la fine di questa piccola cetorina, il pescatore non ha alcuna colpa di questa cattura accidentale.
Grazie alla Capitaneria di Porto Venere, che si è subito attivata, un veterinario della ASL ha potuto raccogliere i campioni per le nostre analisi. La morte di un animale così piccolo è certamente un gran peccato; ma almeno attraverso queste indagini la sua morte potrà fornirci informazioni preziose sulla vita del pesce più grande del Mediterraneo, di cui sappiamo ancora poco o nulla. Come? Dal muscolo si analizzerà il DNA (con i colleghi dell’Università di Aberdeen erchiamo di capire se questi squali elefante entrino ed escano dal Mediterraneo oppure vivano e si accoppiano stabilmente da noi) e si cercherà di capire con l’Università di Siena se, anche da così piccolo, sia già stato contaminato dalla plastica che galleggia nel nostro mare. Dalla vertebra i ricercatori dell’ARPAT Toscana cercheranno di capire l’età anche se, a giudicare dalle dimensioni, questa era davvero una cuccioletta.
Vorremmo ringraziare, oltre al signor Marasà per la sua collaborazione, i nostri amici Leone Taddei, Marcello Bussotti e Ilaria Gonelli per averci informati e Alberto Bussolino, comandante di Locamare Porto Venere, e il com. Castioni di La Spezia per tutta l’assistenza sul luogo. Grazie anche ad Andrea Bonatti e Fabio Lungarini di Citta della Spezia Quotidiano, che ci hanno mandato le foto pubblicate qui accanto. Spezzini, occhi aperti… magari c’è qualche altro squaletto elefante in zona. Quando passa il temporale uscite a mare e se vedete una grande pinna …avvertiteci!
Immagini
primo giorno di pattugliamento
Primo giorno “in caccia”, dal mare e dall’aria. Stamane con Graziano e il gommone dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, con cui ci siamo spinti nella zona dove due giorni fa dei diportisti hanno segnalato alla Guardia Costiera la presenza di uno squalo elefante. Nulla, “solo” un gruppo di delfini, molti gabbiani, tanti pedagni di nasse e qualche cassetta di polistirolo alla deriva. Ma si è alzata un po’ d’aria, e questo rende il lavoro assai più complicato. Anche dei pescatori incrociati in mare ci dicono di non averne ancora visti, di squali elefante, ma ci confermano comunque che è da poco che le giornate sono migliorate.
L’alternativa è di cercarli dall’alto. I colleghi dell’Università del Salento ci hanno segnalato un buon pilota locale, Antonio Sergi, che però ci mostra la carta avio della zona, cesellata di zone offlimits a causa dei molti aeroporti militari. L’area che ci interessa di più – tra Gallipoli e Porto Cesareo – è interdetta ai piccoli aerei privati, a parte il w-e. Così ci consoliamo con un rapidissimo giro di saluto al sole insieme a Tommaso – che spettacolo vedere questa terra e questo mare dall’alto… siamo vicini a Santa Maria di Leuca, il confine d’Italia. Un’atmosfera magica. Domani di nuovo a mare.
Pugliesi occhi aperti, c’è uno squalo elefante nel vostro Golfo!!!
L’hanno visto ieri, nella zona di Manduria. Quindi: occhi aperti e macchina foto pronta!
Tre avvistamenti di squalo elefante quest’anno, un po’ pochini… Tutti e tre dal Mar Ionio, anche se sgranati nel tempo.
Dopo un giro in Sardegna, la settimana prossima saremo giù in Puglia; martedì 18 nel pomeriggio (orari da confermare) nell’Area Marina di Porto Cesareo parleremo di questi animali. Speriamo di incontrarne uno in mare!
nessuna pinna in vista nel Nord Sardegna, secondo la Guardia Costiera.
Oggi abbiamo chiuso il ciclo di incontri di aggiornamento con il Corpo della Guardia Costiera, alla Direzione Marittima di Olbia. C’erano gli uomini e donne delle Capitaneria di Porto di Olbia, Golfo Aranci, La Maddalena, Porto Torres e Alghero: esattmente le zone di passaggio dei cetorini.
Eppure nemmeno loro hanno ancora visto alcuna pinna, quest’anno: forse l’inverno così mite ha modificato le correnti, portando il plancton lontano dalle coste. Forse invece sono semplicemente in ritardo e compariranno solo fra qualche giorno… Chissà. Di certo, da domani avremo tante sentinelle in più in mare – e a giudicare dal loro entusiasmo, sono certa che non mancheremo di avere notizie al più presto. Grazie davvero, ragazzi!
La giornata mondiale della vita selvatica
Lunedì 3 marzo è la giornata mondiale della vita selvatica. Celebra la nascita della convenzione CITES e noi la festeggeremo parlando di squali elefante (inseriti nell’appendice II) agli uomini della Marina Militare a La Maddalena e della Guardia Costiera a Olbia.
rilascio di un cuccioletto a Le Castella!
Leggete questa bella storia che ci ha raccontato Antonio Astorino: un piccoletto di squalo elefante – poco più di un paio di metri – finito nelle reti e subito liberato al largo dell’AMP di Le Castella, in Calabria.
Una bella impresa che ha coinvolto pescatori, apneisti e biologi, tutti uniti per liberare in mare il piccolo cetorino e dare così un futuro a una specie a rischio estinzione.
Complimenti, ragazzi! 🙂
Leggete qui tutta la storia, con delle bellissime foto.
incontro con gli uomini della Guardia Costiera dell’Emilia Romagna
Continua il nostro giro d’incontri di aggiornamento con gli uomini e donne della Guardia Costiera Capitaneria di Porto, a cui parliamo di squali e in particolare di squali elefante, of course!
squali alla Fiera di Roma – SubinItaly
incontro squali al BigBlu/SubinItaly, la fiera del mare di Roma. Sul palco centrale abbiamo parlato di squali del Mediterraneo e dei progetti di ricerca di MedSharks sui gattopardi e gli squali elefante. Eravamo davvero tanti!
squaletto elefante spiaggiato in America
Magrolina, con lo stomaco vuoto e senza ferite o abrasioni causate dalle reti: un cucciolo femmina di squalo elefante è finito così, moribondo sulla spiagga di Martha’s Vineyard dove è poi morto. Un ritrovamento insolito in questa stagione perché le acque del New England in inverno son troppo fredde: come ricordava Gregory Skomal, un biologo locale e che ha studiato in passato questa specie, in questa zona i cetorini arrivano solitamente a maggio e ripartono a settembre.
L’articolo originario lo trovate qui: http://tinyurl.com/ohq3hlx
lezione squali in Capitaneria, a Napoli
Continua la serie di “incontri squali” nelle sedi della Guardia Costiera di tutt’Italia.
Nei giorni scorsi siamo stati a Napoli, dove sono intervenuti una trentina di uomini e donne delle sedi campane. Abbiamo raccolto le loro esperienze – alcuni di loro erano intervenuti proprio in occasione dello sbarco dello squalo elefante di Torre del Greco, altri si immergono spesso sul Banco di Santa Croce, dove ormai passiamo molto tempo nel nostro altro progetto sui gattucci maggiori (http://www.uovodigattuccio.it).
A loro abbiamo presentato sia i nostri progetti che le nuove regolamentazioni europee sulla pesca. E ora, abbiamo un sacco di nuovi avvistatori per mare, che ci potranno avvertire se gli squali elefante si avvicineranno lungo le coste campane!
uno squalo in freezer
Recuperati i campioni del piccolo e sfortunato squalo elefante finito accidentalmente nelle reti a Torre del Greco un paio d’anni fa.
Grazie ai colleghi della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, che andarono sul posto a recuperare la testa dell’animale (e ce l’hanno conservata per tutto questo tempo nel freezer!) i suoi tessuti saranno presto studiati dai genetisti e tossicologi che collaborano all’Operazione Squalo Elefante contrinuendo a svelare altri piccoli particolari della vita di questi animali misteriosi.
Grazie a Gianluca Tregli e ad Andrea Travaglini, del Gruppo Acquariologia della Stazione Zoologica. E se passate per Napoli, mi raccomando, non perdete la visita all’Acquario!
L’Operazione Squalo Elefante è un progetto condotto con il supporto della Fondazione Principe Alberto II di Monaco.
cetorini in Puglia: ora lo sa tutto il mondo
Cetorini in Puglia: ora lo sanno gli squalologi di tutto il mondo! Al meeting della European Elasmobranch Assotiation, Plymouth 2013, abbiamo presentato il riassunto delle nostre interviste in cui si vede come la Puglia, ma soprattutto la zona fra Gallipoli e Porto Cesareo è un “hotspot” stagionale degli squali elefante!. Grazie a tutti voi che ci avete aiutato a scoprirlo…
domani si parte per Berlino – congresso sui rifiuti marini. Quelli che avvelenano i nostri squali elefante
Mercoledì e per tre giorni si discuterà di plastica e rifiuti in mare a Berlino, una conferenza organizzata dalla Commissione Europea. Noi presenteremo un poster – questo qui fresco di stampa! – sulla presenza di prodotti della plastica nel muscolo degli squali elefante mediterranei, una scoperta fatta con il team di Cristina Fossi dell’Università di Siena.
l’Operazione Squalo Elefante è un progetto condotto da MedSharks con CTS e la Fondazione Principe Alberto II di Monaco e l’Associazione Italiana Fondazione Principe Alberto II di Monaco ONLUS.
dai giganti ai piccoli squali… la scienza fatta dai cittadini
Una giornata al museo di Storia Naturale di Venezia per parlare dei Grandi Abitanti del Mare: balene, squali, tartarughe. Vi aspettiamo sabato 13 aprile! http://ow.ly/jMSWF
un cucciolo… ma era tanto tempo fa
Un altro telespettatore, Claudio Silvestrini, ha aperto l’album della sua famiglia e ritrovato la foto di un piccolo squalo elefante pescato a dicembre di oltre 40anni fa sul litorale laziale. Era davvero un cuccioletto, appena tre metri di lunghezza… Grazie Claudio!
cetorino Castelsardo anni ’60
Una eccezionale foto storica di uno squalo elefante sbarcato a Castelsardo negli anni ’60.
Foto gentilmente concessa da Gerolamo Baffigo e segnalataci dall’Assessore all’Ambiente di Castelsardo Roberto Fiori.
Ricordiamo che lo squalo elefante o cetorino è una specie totalmente innocua che si nutre di gamberetti!