Archivi tag: squalo elefante
squali e plastica: sentite un po’ qui
Plastica… una minaccia per tanti animali marini, compreso il nostro squalo elefante. Se volete saperne di più, ascoltate la presentazione di Maria Cristina Fossi, dell’Università di Siena, con cui abbiamo recentemente pubblicato un lavoro. Gli squali elefante, come le balene, si nutrono filtrando il plancton dall’acqua di mare. Purtroppo abbiamo ora le prove che assieme ai gamberetti ingeriscono anche grandi quantità di frammenti di plastica. Per capirne di più, ascoltate questa relazione.
Il tema della plastica in mare è un tema che noi di MedSharks stiamo seguendo attentamente. More news presto!
primo giorno di pattugliamento
Primo giorno “in caccia”, dal mare e dall’aria. Stamane con Graziano e il gommone dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, con cui ci siamo spinti nella zona dove due giorni fa dei diportisti hanno segnalato alla Guardia Costiera la presenza di uno squalo elefante. Nulla, “solo” un gruppo di delfini, molti gabbiani, tanti pedagni di nasse e qualche cassetta di polistirolo alla deriva. Ma si è alzata un po’ d’aria, e questo rende il lavoro assai più complicato. Anche dei pescatori incrociati in mare ci dicono di non averne ancora visti, di squali elefante, ma ci confermano comunque che è da poco che le giornate sono migliorate.
L’alternativa è di cercarli dall’alto. I colleghi dell’Università del Salento ci hanno segnalato un buon pilota locale, Antonio Sergi, che però ci mostra la carta avio della zona, cesellata di zone offlimits a causa dei molti aeroporti militari. L’area che ci interessa di più – tra Gallipoli e Porto Cesareo – è interdetta ai piccoli aerei privati, a parte il w-e. Così ci consoliamo con un rapidissimo giro di saluto al sole insieme a Tommaso – che spettacolo vedere questa terra e questo mare dall’alto… siamo vicini a Santa Maria di Leuca, il confine d’Italia. Un’atmosfera magica. Domani di nuovo a mare.
Pugliesi occhi aperti, c’è uno squalo elefante nel vostro Golfo!!!
L’hanno visto ieri, nella zona di Manduria. Quindi: occhi aperti e macchina foto pronta!
Tre avvistamenti di squalo elefante quest’anno, un po’ pochini… Tutti e tre dal Mar Ionio, anche se sgranati nel tempo.
Dopo un giro in Sardegna, la settimana prossima saremo giù in Puglia; martedì 18 nel pomeriggio (orari da confermare) nell’Area Marina di Porto Cesareo parleremo di questi animali. Speriamo di incontrarne uno in mare!
Anche nel Parco dell’Asinara si attende l’arrivo dei cetorini
Concludiamo il giro di ricognizione nel nord sardegna con una sosta a Porto Torres. Nel 2005 e 2006 nel Golfo dell’Asinara “si camminava sul dorso degli squali elefante”, stando ai racconti dei pescatori. Quest’anno ancora nulla, ci han confermato stamane gli uomini del Parco nazionale dell’Asinara, nostro punto di riferimento in zona. L’attesa continua.
nessuna pinna in vista nel Nord Sardegna, secondo la Guardia Costiera.
Oggi abbiamo chiuso il ciclo di incontri di aggiornamento con il Corpo della Guardia Costiera, alla Direzione Marittima di Olbia. C’erano gli uomini e donne delle Capitaneria di Porto di Olbia, Golfo Aranci, La Maddalena, Porto Torres e Alghero: esattmente le zone di passaggio dei cetorini.
Eppure nemmeno loro hanno ancora visto alcuna pinna, quest’anno: forse l’inverno così mite ha modificato le correnti, portando il plancton lontano dalle coste. Forse invece sono semplicemente in ritardo e compariranno solo fra qualche giorno… Chissà. Di certo, da domani avremo tante sentinelle in più in mare – e a giudicare dal loro entusiasmo, sono certa che non mancheremo di avere notizie al più presto. Grazie davvero, ragazzi!
La giornata mondiale della vita selvatica
Lunedì 3 marzo è la giornata mondiale della vita selvatica. Celebra la nascita della convenzione CITES e noi la festeggeremo parlando di squali elefante (inseriti nell’appendice II) agli uomini della Marina Militare a La Maddalena e della Guardia Costiera a Olbia.
rilascio di un cuccioletto a Le Castella!
Leggete questa bella storia che ci ha raccontato Antonio Astorino: un piccoletto di squalo elefante – poco più di un paio di metri – finito nelle reti e subito liberato al largo dell’AMP di Le Castella, in Calabria.
Una bella impresa che ha coinvolto pescatori, apneisti e biologi, tutti uniti per liberare in mare il piccolo cetorino e dare così un futuro a una specie a rischio estinzione.
Complimenti, ragazzi! 🙂
Leggete qui tutta la storia, con delle bellissime foto.
PUGLIESI, occhi…
PUGLIESI, occhi aperti! Pare sia stato avvistato uno squalo elefante a Porto Cesareo (grazie all’AMP Porto Cesareo per la segnalazione). Spargete la voce e se sentite di altri avvistamenti ce lo fate sapere per piacere?
squaletto elefante spiaggiato in America
Magrolina, con lo stomaco vuoto e senza ferite o abrasioni causate dalle reti: un cucciolo femmina di squalo elefante è finito così, moribondo sulla spiagga di Martha’s Vineyard dove è poi morto. Un ritrovamento insolito in questa stagione perché le acque del New England in inverno son troppo fredde: come ricordava Gregory Skomal, un biologo locale e che ha studiato in passato questa specie, in questa zona i cetorini arrivano solitamente a maggio e ripartono a settembre.
L’articolo originario lo trovate qui: http://tinyurl.com/ohq3hlx
lezione squali in Capitaneria, a Napoli
Continua la serie di “incontri squali” nelle sedi della Guardia Costiera di tutt’Italia.
Nei giorni scorsi siamo stati a Napoli, dove sono intervenuti una trentina di uomini e donne delle sedi campane. Abbiamo raccolto le loro esperienze – alcuni di loro erano intervenuti proprio in occasione dello sbarco dello squalo elefante di Torre del Greco, altri si immergono spesso sul Banco di Santa Croce, dove ormai passiamo molto tempo nel nostro altro progetto sui gattucci maggiori (http://www.uovodigattuccio.it).
A loro abbiamo presentato sia i nostri progetti che le nuove regolamentazioni europee sulla pesca. E ora, abbiamo un sacco di nuovi avvistatori per mare, che ci potranno avvertire se gli squali elefante si avvicineranno lungo le coste campane!
uno squalo in freezer
Recuperati i campioni del piccolo e sfortunato squalo elefante finito accidentalmente nelle reti a Torre del Greco un paio d’anni fa.
Grazie ai colleghi della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, che andarono sul posto a recuperare la testa dell’animale (e ce l’hanno conservata per tutto questo tempo nel freezer!) i suoi tessuti saranno presto studiati dai genetisti e tossicologi che collaborano all’Operazione Squalo Elefante contrinuendo a svelare altri piccoli particolari della vita di questi animali misteriosi.
Grazie a Gianluca Tregli e ad Andrea Travaglini, del Gruppo Acquariologia della Stazione Zoologica. E se passate per Napoli, mi raccomando, non perdete la visita all’Acquario!
L’Operazione Squalo Elefante è un progetto condotto con il supporto della Fondazione Principe Alberto II di Monaco.
Dopo 300 miglia tra mare e cielo, e 630 km in macchina…
- Dopo 300 miglia per mare (grazie alla Guardia Costiera e Tore Vitale) e per aria (grazie a Salvatore Biddau dell’Aviosuperficie San Teodoro) senza avvistare una pinna;
- dopo aver parlato con decine fra pescatori, diportisti, subacquei e velisti – nessuno dei quali ha più visto nulla;
- ma soprattutto dopo aver letto il meteo – ed essersi beccati il diluvio universale, seguito da una botta di vento mica da ridere – la decisione è stata facile: si rientra alla base.
La stagione dei cetorini però non è ancora finita (speriamo), rimaniamo quindi in stand-by pronte a partire ovunque venissero segnalati: di nuovo in Sardegna? In Puglia? Siam pronte! Intanto, ora che ho una connessione veloce metterò in linea qualche video.
Un grazie speciale a Patrizia Medda e Maura Luzzi del Centro Sub Portorotondo le nostre prime supporter, in tutti i sensi!! 😉
Sardegna 2013, day1 con la Guardia Costiera
La Guardia Costiera di Olbia ci ha accompagnate alla ricerca dello squalo elefante.
Grazie ad Alberto Comuzzi, Paolo Magistri, Gianfranco Venezia, Piero Massone e al loro comandante Nunzio Martello.
Dai giganti ai nanetti
In mancanza di squali elefante ci concentriamo sui miliardi di esserini che riempiono il mare di primavera: il plancton. Venerdì, guardando il mare così scuro, abbiam pensato di raccogliere un po’ di quegli animaletti e vedere se e in quale modo la loro presenza possa essere legata ai cetorini.
Grazie all’Area Marina Protetta di Tavolara oggi abbiamo potuto finalmente guardarli attraverso le lenti di un microscopio e apprezzare la complessità di questi esseri lunghi meno di un millimetro.
Non sono loro il cibo degli squali elefante, ma forse sono la preda dei gamberini che formano probabilmente la loro dieta. Domani tenteremo di identificarli meglio.
cartoline dalla Sardegna
news dalla Sardegna
Sono comparsi all’improvviso tra Porto Rotondo e Olbia, ma dopo la maestralata di mercoledì sembra si siano allontanati.
Giovedì una giornata perfetta: mare piatto, pochissimo vento, ottima visibilità. Abbiamo battuto tutta la zona con la motovedetta della Guardia Costiera di Olbia e poi in gommone con Tore Vitale, uno dei maggiori conoscitori di questa zona – 70 miglia in tutto tra Mortorio e Molarotto ma, a parte qualche delfino, berte, gabbiani e meduse… nessuna pinna. L’acqua è scura e c’è moltissimo plancton in sospensione: esserini minuscoli che abbiamo raccolto col retino ma troppo piccoli per riconoscerli a occhio nudo. Sarà questo il cibo che ha attirato nei giorni scorsi gli squali in questa zona? Domani, lunedì, faremo un salto all’Area Marina Protetta di Tavolara e Capo Coda Cavallo per capire al microscopio di cosa si tratti.
La situazione lungo tutta la costa nororientale sarda è ugualmente tranquilla: da Arbatax e l’Asinara nessuna delle nostre sentinelle segnala squali e nemmeno a Cala Gonone – normalmente un hotspot di squali e balene – hanno ancora visto arrivare una pinna.
Oggi abbiamo in programma un volo per pattuliare il mare dall’alto ma, come in tutta Italia, piove. Aspettiamo una schiarita e poi si andrà.
Per il momento, grazie ancora alla Guardia Costiera per il supporto prezioso qui a Olbia, e in particolare ad Alberto Comuzzi, Paolo Magistri, Gianfranco Venezia, Piero Massone e il loro comandante Martello.
L’Operazione Squalo Elefante è condotta da MedSharks con il supporto del CTS e della Fondazione Principe Alberto II di Monaco e della Associazione Italiana Fondazione Principe Alberto II di Monaco ONLUS
(ri)ecco l’intervista su Geo&Geo
OK ci siamo: cetorini in Sardegna!
Ben due segnalazioni diverse, oggi, di uno stesso animale che è rimasto per ore a gironzolare a Capo Figari. Siamo in attesa delle foto, ma nel frattempo abbiamo già allertato il mondo – Capitanerie, sub, velisti, pescatori professionisti della zona…. E ovviamente anche gli amici che ci seguono su Facebook (che aggiorniamo con molta più facilità, quindi chiedeteci l’amicizia!)
A tutti chiediamo di tenere gli occhi aperti: se ce n’è uno ce ne saranno anche altri. Vi ricordo che è importante fotografare la pinna dorsale, che ci può permettere di riconoscere i vari individui.
PS – C’è bisogno di dire che tre giorni fa eravamo proprio lì????? sgrunt
PPS – per chi non ci seguisse… lo squalo elefante è grande e grosso ma innocuo, si ciba solo di gamberetti! Ed è una specie protetta e a rischio d’estinzione, quindi mi raccomando se lo incontrate a mare fate attenzione a non stressarlo.
i telespettatori e gli squali elefante
Erano passati pochi minuti dalla fine dell’intervista di ieri su Geo&Geo (che potete rivedere qui) che già sono iniziate ad arrivare le prime segnalazioni: Lucia ci ha raccontato di un incontro nell’estate del 2011 al largo di Montecristo: “aveva un movimento molto lento e ho visto chiaramente la forma sommersa: essendoci mare piatto, ho continuato ad osservarlo per lungo tempo con il binocolo mentre ci allontanavamo. Mi sono chiesta più volte che animale fosse! Pensavo una balena addormentata, visto il movimento lentissimo, ma oggi pomeriggio grazie alle immagini in TV l’ho riconosciuto!”
Debora ci segnala uno squalo elefante catturato al largo di Continua a leggere
cetorino catturato e liberato dai pescatori di Porto Cesareo!
Una bella storia a lieto fine, quella del piccolo squalo elefante finito nella rete dei pescatori di Porto Cesareo sabato mattina. Impigliato per la coda, lo squalo era ancora vivo quando la rete è stata salpata. Con pazienza e gran lavoro, i pescatori son riusciti a liberarlo e a salutarlo quando, con un una scodata, ha riguadagnato il largo. Lasciandoci un regalo: il muco che riveste lo squalo è stato infatti raccolto e conservato e dovrebbe essere sufficiente per analizzarne il DNA secondo una tecnica pionieristica sviluppata da Les Noble (dell’Università di Aberdeen con cui collaboriamo) mai finora sperimentata in Mediterraneo.
I protagonisti dell’impresa sono i pescatori Cooperativa Pescatori dello Jonio, i tecnici e collaboratori dell’Università del Salento e veterinari ASL Lecce: l’animale infatti si è impigliato in una pescata del progetto S.A.M.P.E.I., un progetto pilota per il miglioramento della selettività degli attrezzi da posta all’interno dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, per la riduzione delle catture accessorie e dei rigetti in mare.
Cosa significa? Che nell’AMP i pescatori – coordinati da Antonio Terlizzi dell’Università del Salento e con la collaborazione di Sergio Fai dell’AMP di Porto Cesareo e Pierpaolo Patarnello dell’ASL2 di Lecce – utilizzano una rete a maglie più larghe rispetto a quelle stabilite dalla legge (avete letto bene: più larghe), così da prendere prede più grandi e lasciare quelle piccole a crescere e riprodursi, oltre a ridurre le catture accessorie (ovvio che lo squalo elefante è fuori scala!!!). Bravissimi tutti e complimenti! Leggete il commento del prof Ferdinando Boero sul Quotidiano di Puglia
L’invito pressante è: OCCHI APERTI IN PUGLIA: gli squali sono in zona. Se li vedete, informateci SUBITO mandandoci una mail a info @ squalo elefante.it oppure segnalandolo alla Guardia Costiera locale. Mi raccomando, ogni avvistamento è prezioso!
Se poi avete delle foto anche vecchie di avvistamenti e catture… a noi interessano moltissimo, perché anche dai vecchi dati si può imparare moltissimo. Grazie in anticipo per il vostro aiuto!
Bari, lezione di squali
Una gran bella giornata a parlare di cetacei, tartarughe e squali elefante – la seconda, dopo quella di mercoledì cui ha partecipato Simona -un corso molto pratico per gli uomini della Guardia Costiera e dei veterinari di tutta Puglia organizzato dal comando di Bari in collaborazione con Nicola Zizzo dell’Università di Bari e Vincenzo Prunella dello Jonian Dolphin Conservation.
Come riconoscere una balena da un capodoglio? Una stenella da un delfino comune? Un grampo da un globicefalo? E perché ci interessa? Cosa fare quando si trova una tartaruga spiaggiata?
E, ovviamente… cosa fare quando si incontra uno squalo elefante? Probabilità tutt altro che remota, dato che gli ultimi 5 avvistamenti sono avvenuti proprio qui in Adriatico, di cui tre in Puglia. Tre, perché Nicola, che è un veterinario, è certo che il cetorino spiaggiato a Mola di Bari che Simona ha sezionato non sia lo stesso pescato una decina di giorni prima dai pescatori, e poi rilasciato. Ce lo spiegherà lui stesso in un prossimo post.
Per ora vorremmo ringraziare l’ammiraglio Di Tullio, il comandante Tommaso Gismondi e Tommaso Capodiferro, i “padroni di casa”, per averci dato l’opportunità di “arruolare” così tante persone nell’Operazione Squalo Elefante. Per noi la Puglia sta diventando davvero importante, soprattutto in questa stagione, e sapere di poter contare su una rete di informatori che copre capillarmente una regione cosi’ estesa è fondamentale.
Ma c’è una cosa che mi ha davvero colpito: la curiosità sincera e l’interesse di tutti questi uomini e donne che per lavoro – ma evidentemente anche per passione – vivono a contatto col mare. Fa proprio piacere sentire questo entusiasmo. Contiamo su di voi, ragazzi! E grazie dei messaggi sul nostro profilo Facebook: scriveteci anche li!
“Operazione Squalo Elefante”: la Regione Sardegna risponde all’appello
“Il Servizio Tutela della Natura dell’Assessorato della difesa dell’ambiente della Regione Sardegna promuove la diffusione della conoscenza dello squalo più grande del Mediterraneo, lo squalo elefante (Cetorhinus maximus) e, per sensibilizzare sui rischi che questo selaceo corre, risponde all’appello di MedSharks, associazione impegnata da oltre dieci anni nello studio degli squali del Mediterraneo che dal 2005 con l’”Operazione Squalo Elefante” raccoglie segnalazioni di avvistamenti e catture di questi squali migratori” : continua a leggere l’articolo sul sito della Regione, ci sono anche delle straordinarie foto storiche!
cetorino Castelsardo anni ’60
Una eccezionale foto storica di uno squalo elefante sbarcato a Castelsardo negli anni ’60.
Foto gentilmente concessa da Gerolamo Baffigo e segnalataci dall’Assessore all’Ambiente di Castelsardo Roberto Fiori.
Ricordiamo che lo squalo elefante o cetorino è una specie totalmente innocua che si nutre di gamberetti!
CSI-Siena
I campioni dello squalo elefante spiaggiato a Mola di Bari sono finalmente arrivati nei congelatori dell’Università di Siena, dove vivranno una loro seconda vita grazie ai ricercatori che indagheranno sullo stato di salute dello squalo al momento della morte.
Matteo Baini è nell’équipe di Maria Cristina Fossi che recentemente, e per la prima volta al mondo, ha scoperto gli effetti delle microplastiche sulle balenottere (leggi qui). Matteo ci spiega cosa ne faranno: Continua a leggere
squalo elefante a Fiume, in Croazia!
Una storia a lieto fine per un cetorino di sette metri finito nelle reti, liberato e “rianimato” grazie all’impegno di pescatori, cittadini comuni e un vigile del fuoco. La storia la racconta il quotidiano triestino il Piccolo, segnalato Milena Tempesta della Riserva di Miramare, e che riportiamo qui sotto.
Una nota: tutti e tre gli ultimi avvistamenti di cetorini in Italia provengono dall’Adriatico. Che si stia per ripetere la famosa annata 2001, in cui furono una cinquantina gli avvistamenti/segnalazioni? Ricordi di quell’annata sul nostro Osservatorio Mediterraneo, il progetto di citizen science che portiamo avanti dal 1998, col commento di Simona che a quei tempi lavorava per l’ICRAM; qui invece il poster presentato al congresso dell’EEA).
Occhi aperti, mi raccomando, per chi va a mare da quelle parti. Fateci sapere! Continua a leggere
il video della trasferta a Mola
qualche foto di Mola
CSI sulla scogliera di Mola
Un ragazzino di sei metri: era solo un adolescente lo squalo elefante che si è spiaggiato un paio di giorni fa sulla costa di Mola di Bari. Probabilmente lo stesso pescato accidentalmente dal peschereccio Mimma Francesca il 18 gennaio un paio di miglia più fuori, e poi rilasciato in mare ancora vivo. Purtroppo non è riuscito a riprendersi. La morte di un esemplare giovane di una specie a rischio estinzione è certo un peccato. Per la scienza però questa morte è una grnade occasione per imparare qualcosa della biologia di questa specie, tanto grande quanto ancora misteriosa.
Per questo ieri, dopo un rapido giro di telefonate con la Capitaneria di Porto locale, ci siamo precipitate qui a Bari, con a “lista della spesa” dei colleghi di molte università: chi voleva la carne per le analisi tossicologiche, chi per il DNA, chi il fegato, lo stomaco, le vertebre…
Con un coltellaccio da macellaio, Simona ha preso campioni per tutti, compresa la grande vertebra centrale: contando gli anelli, come nei tronchi degli alberi, si dovrebbe capire l’età. Difficilie dirlo per ora con precisione: a spanne, però, vista la lunghezza (sei metri) che corrisponde a un individuo non ancora maturo, non aveva ancora 12-15 anni.
Aggiornamenti più avanti, intanto vi mettiamo qualche foto.
Grazie ancora alla Capitaneria di Porto per l’assistenza, sopratutto ad Alessandro D’Erchia, comandante della capitaneria di Mola di Bari, con i sottocapi Francesco Guardino e Francesco Romanazzi.
cetorino spiaggiato a Mola di Bari
Siamo per strada verso Mola di Bari, dove ieri mattina si è spiaggiato uno squalo elefante come riporta il quotidiano locale Fax online.it.
Non sarà un’operazione piacevolissima raccogliere i campioni, visto che pare sia morto da molto tempo, ma pazienza! Abbiamo raccolto le richieste dei colleghi di vari istituti, interessati chi alle vertebre, chi al muscolo, chi al contenuto dello stomaco e persino…. alle feci!!
Domani vi racconteremo. Per il momento, grazie alla Guardia Costiera per la collaborazione!
sul Messaggero si parla di noi…
le anteprime “mondiali”…
Non perdete l’incontro di domani sera, mercoledì 21 alle 21, all’acquario di Milano. Vi racconteremo in anteprima ciò che due giorni dopo racconteremo ai ricercatori europei (e non solo) sui nostri squali elefante.I risultati principali giungono dalle collaborazioni che l’Operazione Squalo Elefante sta intrecciando con le eccellenze scientifiche italiane per risolvere il rebus di come lo squalo più grande del Mediterraneo sia ancora quasi totalemnte un mistero.
– Vi parleremo ad esempio degli squali …di plastica che l’umanità sta reando: ogni volta che lo squalo elefante apre la bocca per mangiare inghiotte, assieme al plancton, anche piccole particelle di plastica. L’équipe dell’Università di Siena che ha analizzato i nostri campioni, ha evidenziato per la prima volta al mondo nel muscolo degli squali la presenza di ftalati, le sostanze chimiche utilizzate per ammorbidire la plastica e che, se ingerite, alterano gli ormoni sessuali.
– E ancora per la prima volta in Mediterraneo stiamo cercando in collaborazione con il CNR di Oristano di comprendere – attraverso carte satellitari, temperatura dell’acqua e la presenza del plancton o i canyon sottomarini – cosa attragga gli squali in Sardegna, d’inverno il “punto d’incontro” invernale degli squali elefante in Mediterraneo. Le immagini satellitari che vi mostreremo sono bellissime!!!
E poi vi racconteremo una bella ricerca che MedSharks sta portando avanti sul gattopardo, uno squaletto tipico dei nostri mari e quasi a rischio estinzione, le cui grandi uova bianche si possono vedere in immersione in molti luoghi italiani. Non moltissimi, però: e poiché la scienza non sa quasi nulla, di questo squalo, i subacquei sono stati chiamati a creare, con le loro segnalazioni, una mappa delle zone di riproduzione. In anteprima vi sveleremo quali sono… però dovete venire alla conferenza!
Vi aspettiamo, allora: Acquario Civico di Milano, viale Gadio 2, alle 21. La serata è organizzata dall’Acquario Civico di Milano, Verdeacqua e l’Istituto per gli Studi sul Mare.
appuntamento mercoledì 21 all’Acquario Civico di Milano
Mercoledi 21 alle 21 all’Acquario Civico di Milano racconteremo in anteprima le novita’ e le scoperte dell’Operazione Squalo Elefante, che saranno poi presentate al mondo scientifico due giorni dopo al congresso degli ‘squalologi europei’. Parleremo anche di un altro progetto di MedSharks: “hai visto un uovo di gattuccio?”, che traccia assieme ai subacquei una mappa delle zone di riproduzione dei gattucci maggiori o gattopardi.
La conferenza è aperta al pubblico, vi aspettiamo!
L‘Operazione Squalo Elefante è la prima ricerca “sul campo” su questo grande animale. Iniziata nel 2005 da MedSharks, è ora condotta da MedSharks e CTS con il supporto della Associazione Italiana della Fondation Prince Albert II de Monaco onlus
Hai visto un uovo di Gattuccio? è un progetto MedSharks con il supporto della Save Our Seas Foundation e di ADISUB
Mille chilometri, sei giorni, oltre 100 persone incontrate!
Fantastico giro di “pasturazione” in giro per la Sardegna, con l’obiettivo di raccogliere info e avere molti occhi aperti in più in mare per segnalarci l’arrivo degli squali elefante (che attendiamo per gennaio-febbraio… sempre che questa infinita estate non ci riservi qualche sorpresa!)
Da Cagliari a Olbia – passando per Sant’Antioco, Oristano, Alghero, Porto Torres, Santa Teresa, La Maddalena e Golfo Aranci – abbiamo parlato con rappresentanti della Regione, delle Capitanerie, della Forestale, delle adei Parchi e delle Aree Marine Protette, con diving, pescatori, cooperative di pescatori e pescherie, e poi oceanografi, biologi, naturalisti, pescherie, centri immersione, piloti di aerei da turismo, comandanti di traghetti, centri immersione e veterinari… mi sembra di non aver dimenticato nessuno! E raccolto una quantità di informazioni sia sugli squali elefante che su altre specie – bianchi, mako,capopiatto e persino la cattura e rilascio di uno squadro, lo squalo angelo, che nei fondali italiani è ormai praticamente scomparso!
Mettere assieme le singole informazioni vuol dire creare un quadro generale grazie al quale cercar di capire da dove vengono questi squali, dove vanno quando lasciano l’isola e soprattutto perché sono così innamorati della Sardegna da farne una tappa annuale nelle loro migrazioni.
Grazie a tutti quanti ci hanno aiutato in questa trasferta ascoltando, raccontando la propria esperienza e presentandoci altre persone interessate. E grazie all’Associazione Italiana della Fondazione Principe Alberto II di Monaco ONLUS che sostiene questo studio!
Tutti pazzi per lo squalo elefante
Ci son più persone in cerca degli squali elefante che cetorini in mare, qui in Sardegna: oggi è arrivata anche una troupe tedesca che seguirà, oltre ad altre storie, il nostro studio.
Altra giornata in attesa di una telefonata che tarda ad arrivare: mi ero quasi illusa stamattina, quando Tore – il ranger dell’AMP di Tavolara – mi ha avvertito di una cattura… Di uno squalo volpe.
Per il resto attendiamo, ma ieri nel golfo dell’Asinara nulla (né dal mare né dall’aria), nulla a Capo Ferro, e nulla anche giù a Capo Figari, fose anche a causa del vento e delle onde. Oggi c’erano molti dei ‘nostri’ a mare, ma il telefono è ancora muto…
Aspettiamo.
Guarda un po’ che corrente fa?
Giriamo come trottole, ma nessuno sembra più aver visto i cetorini – nemmeno Egidio Trainito, che ha svolazzato per un’ora su Tavolara. Noi oggi abbiamo fatto altri 400 km per andare a trovare i ricercatori del CNR-IAMC di Oristano, ‘arruolati’ per cercare di capire PERCHE’ Continua a leggere
E noi pasturiamo… (per informazioni)
Ottima giornata nel Golfo dell’Asinara, dove la scorsa settimsna son statiavvistati due squali. Anzi tre, abbiamo scoperto oggi: ed è solo parlando e conoscendo le persone che man mano scopriamo cosa sta succedendo nel mare di Sardegna. Continua a leggere
video degli squali elefante in Sardegna
Ecco uno dei video che abbiamo mostrato a Trieste, in occasione della serata organizzata dalla Riserva Marina di Miramare, sullo squalo elefante.
primo avvistamento del 2012… dalla Puglia!
Grazie ad Alfredo Melissano per la segnalazione di questo avvistamento nelle acque di San Cataldo, Lecce (video qui sotto). Alfredo ricorda correttamente che Continua a leggere