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squali a Trieste!
Bella tappa a Trieste dell’Operazione Squalo Elefante nell’atmosfera elettrica della Barcolana.
Due gli incontri per parlare di squali e dei nostri squali elefante: il nord Adriatico, infatti, nel 2001 fu teatro di una incredibile concentrazione di cetorini. Gli incontri si sono svolti nel rinnovato Museo di Storia Naturale, che ospita anche il più grande squalo bianco conservato al mondo, una femmina di quattro metri e mezzo, pescata nel lontanissimo 1906!, e allo storico Aquario sulle Rive dove sono temporaneamente ospitata la mostra sugli squali che abbiamo realizzato per il progetto SharkLife.
Qui l’articolo che è uscito sul quotidiano locale, il Piccolo.
uno squalo a porto Venere
Una femmina molto, molto giovane di squalo elefante, lunga tre metri scarsi, si è impigliata questa notte in una rete nel Golfo di La Spezia. Quando è arrivato il pescatore, Maurizio Marasà, lo squalo purtroppo era già morto. La rete era regolare e per quanto triste sia la fine di questa piccola cetorina, il pescatore non ha alcuna colpa di questa cattura accidentale.
Grazie alla Capitaneria di Porto Venere, che si è subito attivata, un veterinario della ASL ha potuto raccogliere i campioni per le nostre analisi. La morte di un animale così piccolo è certamente un gran peccato; ma almeno attraverso queste indagini la sua morte potrà fornirci informazioni preziose sulla vita del pesce più grande del Mediterraneo, di cui sappiamo ancora poco o nulla. Come? Dal muscolo si analizzerà il DNA (con i colleghi dell’Università di Aberdeen erchiamo di capire se questi squali elefante entrino ed escano dal Mediterraneo oppure vivano e si accoppiano stabilmente da noi) e si cercherà di capire con l’Università di Siena se, anche da così piccolo, sia già stato contaminato dalla plastica che galleggia nel nostro mare. Dalla vertebra i ricercatori dell’ARPAT Toscana cercheranno di capire l’età anche se, a giudicare dalle dimensioni, questa era davvero una cuccioletta.
Vorremmo ringraziare, oltre al signor Marasà per la sua collaborazione, i nostri amici Leone Taddei, Marcello Bussotti e Ilaria Gonelli per averci informati e Alberto Bussolino, comandante di Locamare Porto Venere, e il com. Castioni di La Spezia per tutta l’assistenza sul luogo. Grazie anche ad Andrea Bonatti e Fabio Lungarini di Citta della Spezia Quotidiano, che ci hanno mandato le foto pubblicate qui accanto. Spezzini, occhi aperti… magari c’è qualche altro squaletto elefante in zona. Quando passa il temporale uscite a mare e se vedete una grande pinna …avvertiteci!
rilascio di un cuccioletto a Le Castella!
Leggete questa bella storia che ci ha raccontato Antonio Astorino: un piccoletto di squalo elefante – poco più di un paio di metri – finito nelle reti e subito liberato al largo dell’AMP di Le Castella, in Calabria.
Una bella impresa che ha coinvolto pescatori, apneisti e biologi, tutti uniti per liberare in mare il piccolo cetorino e dare così un futuro a una specie a rischio estinzione.
Complimenti, ragazzi! 🙂
Leggete qui tutta la storia, con delle bellissime foto.
in Puglia a caccia di squali elefante
1000 km in 4gg e 80 interviste a pescatori e pescivendoli, ufficiali e nostromi, universitari e ambientalisti, subacquei e velisti, veterinari e museanti, ragazzi e vecchietti…. La comunità scientifica internazionale sentirà presto parlare di questa regione: qui gli squali elefante hanno una storia molto interessante!
Grazie a Ferdinando Boero e Antonio Terlizzi dell’Università del Salento, ai ragazzi della Guardia Costiera di Otranto e Gallipoli, dell AMP di Porto Cesareo, al direttore del Quotidiano, a Nicola, Armando, Mirco, Marcello, Ines, Maurizio e Marcello2 per averci aiutate a seguire la rotta dei cetorini in Puglia!
foto antiche, che passione
Non sai mai da dove spunterà il prossimo indizio sugli spostamenti dei misteriosi squali elefante. Questo era appeso in un ristorante di St Tropez: un animale decisamente giovanissimo, incappato nelle reti nel …1940! Occhi aperti, insomma, mi raccomando: e se vedete qualcosa di simile fatecelo sapere!!
Dopo 300 miglia tra mare e cielo, e 630 km in macchina…
- Dopo 300 miglia per mare (grazie alla Guardia Costiera e Tore Vitale) e per aria (grazie a Salvatore Biddau dell’Aviosuperficie San Teodoro) senza avvistare una pinna;
- dopo aver parlato con decine fra pescatori, diportisti, subacquei e velisti – nessuno dei quali ha più visto nulla;
- ma soprattutto dopo aver letto il meteo – ed essersi beccati il diluvio universale, seguito da una botta di vento mica da ridere – la decisione è stata facile: si rientra alla base.
La stagione dei cetorini però non è ancora finita (speriamo), rimaniamo quindi in stand-by pronte a partire ovunque venissero segnalati: di nuovo in Sardegna? In Puglia? Siam pronte! Intanto, ora che ho una connessione veloce metterò in linea qualche video.
Un grazie speciale a Patrizia Medda e Maura Luzzi del Centro Sub Portorotondo le nostre prime supporter, in tutti i sensi!! 😉
Sardegna 2013, day1 con la Guardia Costiera
La Guardia Costiera di Olbia ci ha accompagnate alla ricerca dello squalo elefante.
Grazie ad Alberto Comuzzi, Paolo Magistri, Gianfranco Venezia, Piero Massone e al loro comandante Nunzio Martello.
cartoline dalla Sardegna
domani parte la caccia allo squalo!
Dopo i 30 nodi di oggi, domani in Sardegna c’è una finestra di bel tempo, poco vento e mare piatto. Non durerà a lungo: sabato il vento gira e rinforza un po’, domenica ricala ma dovrebbe diluviare…
Insomma il tempo non è certamente il massimo ma siccome gli squali elefante continuano a gironzolare attorno a Capo Figari (il bravo Adriano Meloni ieri ne ha rivisto uno), dobbiamo tentare la sorte. Stasera traghetto e domani grazie all’appoggio della Capitaneria di Porto di Olbia saremo in mare. Tocca “solo” trovare uno squalo e poi gli faremo la carta d’identità fotografica e genetica, un rapido check-up per poi marcarlo e seguirlo così nei suoi spostamenti.
Come?
Gli fotograferemo la pinna dorsale (sperando abbia una forma un po’ strana o qualche taglio o cicatrice che lo renda riconoscibile); gli faremo un grattino sulla schiena per raccogliere un po’ di muco per estrarne il DNA; un piccolo prelievo di tessuto e infine cercheremo di marcarlo con un tag satellitare per scoprire dove se ne va una volta lasciata la Costa Smeralda.
Facile no?
Insomma…
Lo squalo elefante, vi ricordiamo, è uno squalo giganteco e sdentato che mangia solo plancton. La nostra ricerca è portata avanti da MedSharks e CTS con il prezioso supporto della Fondazione Principe Alberto II di Monaco e della Associazione Italiana Fondazione Principe Alberto II di Monaco ONLUS.
(ri)ecco l’intervista su Geo&Geo
OK ci siamo: cetorini in Sardegna!
Ben due segnalazioni diverse, oggi, di uno stesso animale che è rimasto per ore a gironzolare a Capo Figari. Siamo in attesa delle foto, ma nel frattempo abbiamo già allertato il mondo – Capitanerie, sub, velisti, pescatori professionisti della zona…. E ovviamente anche gli amici che ci seguono su Facebook (che aggiorniamo con molta più facilità, quindi chiedeteci l’amicizia!)
A tutti chiediamo di tenere gli occhi aperti: se ce n’è uno ce ne saranno anche altri. Vi ricordo che è importante fotografare la pinna dorsale, che ci può permettere di riconoscere i vari individui.
PS – C’è bisogno di dire che tre giorni fa eravamo proprio lì????? sgrunt
PPS – per chi non ci seguisse… lo squalo elefante è grande e grosso ma innocuo, si ciba solo di gamberetti! Ed è una specie protetta e a rischio d’estinzione, quindi mi raccomando se lo incontrate a mare fate attenzione a non stressarlo.
un cucciolo… ma era tanto tempo fa
Un altro telespettatore, Claudio Silvestrini, ha aperto l’album della sua famiglia e ritrovato la foto di un piccolo squalo elefante pescato a dicembre di oltre 40anni fa sul litorale laziale. Era davvero un cuccioletto, appena tre metri di lunghezza… Grazie Claudio!
i telespettatori e gli squali elefante
Erano passati pochi minuti dalla fine dell’intervista di ieri su Geo&Geo (che potete rivedere qui) che già sono iniziate ad arrivare le prime segnalazioni: Lucia ci ha raccontato di un incontro nell’estate del 2011 al largo di Montecristo: “aveva un movimento molto lento e ho visto chiaramente la forma sommersa: essendoci mare piatto, ho continuato ad osservarlo per lungo tempo con il binocolo mentre ci allontanavamo. Mi sono chiesta più volte che animale fosse! Pensavo una balena addormentata, visto il movimento lentissimo, ma oggi pomeriggio grazie alle immagini in TV l’ho riconosciuto!”
Debora ci segnala uno squalo elefante catturato al largo di Continua a leggere
per rivedere l’intervista su Geo&Geo…
Bella e lunga intervista ieri su Rai3 a Geo&Geo, il programma condotto da Sveva Sagramola. Per chi volesse rivederla, per una settimana è attivo il link di Ray Replay – andate direttamente al minuto 25′ e qualche secondo.
L’Operazione Squalo Elefante è un progetto di MedSharks con la collaborazione del CTS e della Fondazione Principe Alberto II di Monaco e l’Associazione Italiana della Fondazione Principe Alberto II di Monaco ONLUS
cetorino Castelsardo anni ’60
Una eccezionale foto storica di uno squalo elefante sbarcato a Castelsardo negli anni ’60.
Foto gentilmente concessa da Gerolamo Baffigo e segnalataci dall’Assessore all’Ambiente di Castelsardo Roberto Fiori.
Ricordiamo che lo squalo elefante o cetorino è una specie totalmente innocua che si nutre di gamberetti!
CSI-Siena
I campioni dello squalo elefante spiaggiato a Mola di Bari sono finalmente arrivati nei congelatori dell’Università di Siena, dove vivranno una loro seconda vita grazie ai ricercatori che indagheranno sullo stato di salute dello squalo al momento della morte.
Matteo Baini è nell’équipe di Maria Cristina Fossi che recentemente, e per la prima volta al mondo, ha scoperto gli effetti delle microplastiche sulle balenottere (leggi qui). Matteo ci spiega cosa ne faranno: Continua a leggere
squalo elefante a Fiume, in Croazia!
Una storia a lieto fine per un cetorino di sette metri finito nelle reti, liberato e “rianimato” grazie all’impegno di pescatori, cittadini comuni e un vigile del fuoco. La storia la racconta il quotidiano triestino il Piccolo, segnalato Milena Tempesta della Riserva di Miramare, e che riportiamo qui sotto.
Una nota: tutti e tre gli ultimi avvistamenti di cetorini in Italia provengono dall’Adriatico. Che si stia per ripetere la famosa annata 2001, in cui furono una cinquantina gli avvistamenti/segnalazioni? Ricordi di quell’annata sul nostro Osservatorio Mediterraneo, il progetto di citizen science che portiamo avanti dal 1998, col commento di Simona che a quei tempi lavorava per l’ICRAM; qui invece il poster presentato al congresso dell’EEA).
Occhi aperti, mi raccomando, per chi va a mare da quelle parti. Fateci sapere! Continua a leggere
il video della trasferta a Mola
cetorino spiaggiato a Mola di Bari
Siamo per strada verso Mola di Bari, dove ieri mattina si è spiaggiato uno squalo elefante come riporta il quotidiano locale Fax online.it.
Non sarà un’operazione piacevolissima raccogliere i campioni, visto che pare sia morto da molto tempo, ma pazienza! Abbiamo raccolto le richieste dei colleghi di vari istituti, interessati chi alle vertebre, chi al muscolo, chi al contenuto dello stomaco e persino…. alle feci!!
Domani vi racconteremo. Per il momento, grazie alla Guardia Costiera per la collaborazione!
sul Messaggero si parla di noi…
le anteprime “mondiali”…
Non perdete l’incontro di domani sera, mercoledì 21 alle 21, all’acquario di Milano. Vi racconteremo in anteprima ciò che due giorni dopo racconteremo ai ricercatori europei (e non solo) sui nostri squali elefante.I risultati principali giungono dalle collaborazioni che l’Operazione Squalo Elefante sta intrecciando con le eccellenze scientifiche italiane per risolvere il rebus di come lo squalo più grande del Mediterraneo sia ancora quasi totalemnte un mistero.
– Vi parleremo ad esempio degli squali …di plastica che l’umanità sta reando: ogni volta che lo squalo elefante apre la bocca per mangiare inghiotte, assieme al plancton, anche piccole particelle di plastica. L’équipe dell’Università di Siena che ha analizzato i nostri campioni, ha evidenziato per la prima volta al mondo nel muscolo degli squali la presenza di ftalati, le sostanze chimiche utilizzate per ammorbidire la plastica e che, se ingerite, alterano gli ormoni sessuali.
– E ancora per la prima volta in Mediterraneo stiamo cercando in collaborazione con il CNR di Oristano di comprendere – attraverso carte satellitari, temperatura dell’acqua e la presenza del plancton o i canyon sottomarini – cosa attragga gli squali in Sardegna, d’inverno il “punto d’incontro” invernale degli squali elefante in Mediterraneo. Le immagini satellitari che vi mostreremo sono bellissime!!!
E poi vi racconteremo una bella ricerca che MedSharks sta portando avanti sul gattopardo, uno squaletto tipico dei nostri mari e quasi a rischio estinzione, le cui grandi uova bianche si possono vedere in immersione in molti luoghi italiani. Non moltissimi, però: e poiché la scienza non sa quasi nulla, di questo squalo, i subacquei sono stati chiamati a creare, con le loro segnalazioni, una mappa delle zone di riproduzione. In anteprima vi sveleremo quali sono… però dovete venire alla conferenza!
Vi aspettiamo, allora: Acquario Civico di Milano, viale Gadio 2, alle 21. La serata è organizzata dall’Acquario Civico di Milano, Verdeacqua e l’Istituto per gli Studi sul Mare.
appuntamento mercoledì 21 all’Acquario Civico di Milano
Mercoledi 21 alle 21 all’Acquario Civico di Milano racconteremo in anteprima le novita’ e le scoperte dell’Operazione Squalo Elefante, che saranno poi presentate al mondo scientifico due giorni dopo al congresso degli ‘squalologi europei’. Parleremo anche di un altro progetto di MedSharks: “hai visto un uovo di gattuccio?”, che traccia assieme ai subacquei una mappa delle zone di riproduzione dei gattucci maggiori o gattopardi.
La conferenza è aperta al pubblico, vi aspettiamo!
L‘Operazione Squalo Elefante è la prima ricerca “sul campo” su questo grande animale. Iniziata nel 2005 da MedSharks, è ora condotta da MedSharks e CTS con il supporto della Associazione Italiana della Fondation Prince Albert II de Monaco onlus
Hai visto un uovo di Gattuccio? è un progetto MedSharks con il supporto della Save Our Seas Foundation e di ADISUB
Mille chilometri, sei giorni, oltre 100 persone incontrate!
Fantastico giro di “pasturazione” in giro per la Sardegna, con l’obiettivo di raccogliere info e avere molti occhi aperti in più in mare per segnalarci l’arrivo degli squali elefante (che attendiamo per gennaio-febbraio… sempre che questa infinita estate non ci riservi qualche sorpresa!)
Da Cagliari a Olbia – passando per Sant’Antioco, Oristano, Alghero, Porto Torres, Santa Teresa, La Maddalena e Golfo Aranci – abbiamo parlato con rappresentanti della Regione, delle Capitanerie, della Forestale, delle adei Parchi e delle Aree Marine Protette, con diving, pescatori, cooperative di pescatori e pescherie, e poi oceanografi, biologi, naturalisti, pescherie, centri immersione, piloti di aerei da turismo, comandanti di traghetti, centri immersione e veterinari… mi sembra di non aver dimenticato nessuno! E raccolto una quantità di informazioni sia sugli squali elefante che su altre specie – bianchi, mako,capopiatto e persino la cattura e rilascio di uno squadro, lo squalo angelo, che nei fondali italiani è ormai praticamente scomparso!
Mettere assieme le singole informazioni vuol dire creare un quadro generale grazie al quale cercar di capire da dove vengono questi squali, dove vanno quando lasciano l’isola e soprattutto perché sono così innamorati della Sardegna da farne una tappa annuale nelle loro migrazioni.
Grazie a tutti quanti ci hanno aiutato in questa trasferta ascoltando, raccontando la propria esperienza e presentandoci altre persone interessate. E grazie all’Associazione Italiana della Fondazione Principe Alberto II di Monaco ONLUS che sostiene questo studio!
cent’anni fa, un’altra donna sulla rotta dei cetorini
Questa signora si chiamava Rina Monti, ed è stata la prima professoressa universitaria che l’Italia abbia mai avuto. Nel 1910 venne a insegnare zoologia e anatomia comparata all’Università di Sassari – ateneo che tra l’altro sabato festeggerà i 450 anni di vita – e in quello stesso anno pubblicò le sue osservazioni sui mari sardi: compresa la cattura di tre squali elefante molto giovani. Continua a leggere
Svaligiato l’archivio di Egidio Trainito!
Vabbè ormai nemmeno vi dico che di squali non se ne sono visti, oggi – mi pare evidente, sennò avreste avuto un diluvio di notizie, aggiornamenti e punti esclamativi. Ma non dimentichiamoci che una parte fondamentale del nostro studio è anche la raccolta di tutto il materiale fotografico esistente sugli squali elefante sardi.
Così oggi ho incontrato Egidio Trainito, fotografo naturalista e soprattutto curioso e attento osservatore del mondo naturale della Sardegna. Continua a leggere
video degli squali elefante in Sardegna
Ecco uno dei video che abbiamo mostrato a Trieste, in occasione della serata organizzata dalla Riserva Marina di Miramare, sullo squalo elefante.
primo avvistamento del 2012… dalla Puglia!
Grazie ad Alfredo Melissano per la segnalazione di questo avvistamento nelle acque di San Cataldo, Lecce (video qui sotto). Alfredo ricorda correttamente che Continua a leggere