22 maggio 2014 – Nel 2001 qui al largo di Venezia gli squali elefante erano di casa. Per qualche settimana si registrarono decine di avvistamenti tra le coste romagnole e quelle triestine; poi, solo qualche caso sporadico. Cosa abbia provocato una tale concentrazione in quell’anno non si è mai saputo. Di certo, però, quell’avvenimento segnò l’inizio della collaborazione fra noi, Eleonora e Simona, e la nascita di MedSharks.
A Venezia si sono dati appuntamento quest’anno i biologi marini italiani, riuniti per il 45° congresso della Società Italiana di Biologia Marina (SIBM). Noi di Operazione Squalo Elefante presentiamo i risultati di un accurato lavoro di raccolta dati e di interviste sul campo, in cui diamo conto che la presenza dei cetorini in Puglia non è affatto casuale ma anzi si ripete regolarmente ogni inverno: le acque pugliesi sono quindi una tappa regolare delle migrazioni di questi animali. Voi che leggete questo blog o ci seguite su facebook lo sapevate già, ma ai biologi dovevamo fare un resoconto puntuale e preciso!
Il lavoro è stato portato avanti con la collaborazione di Fabrizio Serena e Cecilia Mancusi (ARPAT, che cura il database MEDLEM che registra le catture e avvistamenti di grandi squali in Mediterraneo) e di Gianbattista Bello (Arion, Mola di Bari) e Giorgio Cataldini (Museo del Mare, Gallipoli) due biologi pugliesi da anni impegnati nella rete degli spiaggiamenti.
L’Operazione Squalo Elefante è un progetto di MedSharks condotto con la collaborazione di CTS e il supporto della Fondazione Principe Alberto II di Monaco.
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