piccoletto pescato a Pirano, in Istria

squalo elefante pescato a Pirano a fine dicembre 2014

squalo elefante pescato a Pirano a fine dicembre 2014, foto il Piccolo

E’ finita dopo pochi mesi la vita di questo giovanissimo squalo elefante lungo, pare, appena un paio di metri. E’ finito per errore nelle reti di un pescatore sloveno al largo di Pirano, in Istria, ed è stato trasportato al Museo di Storia Naturale di Lubiana a cui abbiamo chiesto ulteriori informazioni e qualche campione per i nostri studi. Qui l’articolo originale su il quotidiano il Piccolo

It lived a very short life, this two-meter long basking shark. It was caught accidentally in the net of a Slovenian fisherman in late December and was later taken to the Natural History Museum in Lubjana, which we contacted for more information and samples to use in our studies. The news was originally published on the Trieste daily il Piccolo.

cetorini in Puglia: la bozza

Questa è la bozza del nostro lavoro d’indagine sulla presenza regolare in Puglia degli squali elefante; dopo la correzione di un paio di refusi, verrà pubblicata sugli atti del 45esimo congresso della Società Italiana di Biologia Marina che si è tenuto a Venezia.

Qui sotto le foto del congresso SIBM di Venezia, dove abbiamo presentato questo lavoro, e di alcuni momenti della nostra inchiesta in Puglia.

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congresso dei biologi marini a Venezia

22 maggio 2014 – Nel 2001 qui al largo di Venezia gli squali elefante erano di casa. Per qualche settimana si registrarono decine di avvistamenti tra le coste romagnole e quelle triestine; poi, solo qualche caso sporadico. Cosa abbia provocato una tale concentrazione in quell’anno non si è mai saputo. Di certo, però, quell’avvenimento segnò l’inizio della collaborazione fra noi, Eleonora e Simona, e la nascita di MedSharks.

A Venezia si sono dati appuntamento quest’anno i biologi marini italiani, riuniti per il 45° congresso della Società Italiana di Biologia Marina (SIBM). Noi di Operazione Squalo Elefante presentiamo i risultati di un accurato lavoro di raccolta dati e di interviste sul campo, in cui diamo conto che la presenza dei cetorini in Puglia non è affatto casuale ma anzi si ripete regolarmente ogni inverno: le acque pugliesi sono quindi una tappa regolare delle migrazioni di questi animali. Voi che leggete questo blog o ci seguite su facebook lo sapevate già, ma ai biologi dovevamo fare un resoconto puntuale e preciso!

Il lavoro è stato portato avanti con la collaborazione di Fabrizio Serena e Cecilia Mancusi (ARPAT, che cura il database MEDLEM che registra le catture e avvistamenti di grandi squali in Mediterraneo)  e di Gianbattista Bello (Arion, Mola di Bari) e Giorgio Cataldini (Museo del Mare, Gallipoli) due biologi pugliesi da anni impegnati nella rete degli spiaggiamenti.

L’Operazione Squalo Elefante è un progetto di MedSharks condotto con la collaborazione di CTS e il supporto della Fondazione Principe Alberto II di Monaco.

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poveretta! E’ finita nella rete

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lo squalo elefante recuperato dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco al largo di Livorno, 2014

La lunga vita di un grosso squalo elefante, una femmina di otto metri di lunghezza, è finita in una rete sulla Secca della Meloria, al largo di Livorno. Una cattura accidentale, ovviamente; ma purtroppo fatale. Il tentativo di recupero dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco è però fallito e l’animale, prima che fosse stato possibile recuperarne i campioni di tessuto, è finito in fondo al mare. Qui potete trovare altre foto

uno squalo a porto Venere

uno squalo a porto Venere

Una femmina molto, molto giovane di squalo elefante, lunga tre metri scarsi, si è impigliata questa notte in una rete nel Golfo di La Spezia. Quando è arrivato il pescatore, Maurizio Marasà, lo squalo purtroppo era già morto. La rete era regolare e per quanto triste sia la fine di questa piccola cetorina, il pescatore non ha alcuna colpa di questa cattura accidentale.
Grazie alla Capitaneria di Porto Venere, che si è subito attivata, un veterinario della ASL ha potuto raccogliere i campioni per le nostre analisi. La morte di un animale così piccolo è certamente un gran peccato; ma almeno attraverso queste indagini la sua morte potrà fornirci informazioni preziose sulla vita del pesce più grande del Mediterraneo, di cui sappiamo ancora poco o nulla. Come? Dal muscolo si analizzerà il DNA (con i colleghi dell’Università di Aberdeen erchiamo di capire se questi squali elefante entrino ed escano dal Mediterraneo oppure vivano e si accoppiano stabilmente da noi) e si cercherà di capire con l’Università di Siena se, anche da così piccolo, sia già stato contaminato dalla plastica che galleggia nel nostro mare. Dalla vertebra i ricercatori dell’ARPAT Toscana cercheranno di capire l’età anche se, a giudicare dalle dimensioni, questa era davvero una cuccioletta.
Vorremmo ringraziare, oltre al signor Marasà per la sua collaborazione, i nostri amici Leone Taddei, Marcello Bussotti e Ilaria Gonelli per averci informati e Alberto Bussolino, comandante di Locamare Porto Venere, e il com. Castioni di La Spezia per tutta l’assistenza sul luogo. Grazie anche ad Andrea Bonatti e Fabio Lungarini di Citta della Spezia Quotidiano, che ci hanno mandato le foto pubblicate qui accanto. Spezzini, occhi aperti… magari c’è qualche altro squaletto elefante in zona. Quando passa il temporale uscite a mare e se vedete una grande pinna …avvertiteci!

un piccoletto in meno, in mare :(

cetorino Santa Teresa 2014

cetorino Santa Teresa 2014

Attenzione attenzione attenzione… un piccoletto di squalo elefante è finito in una rete a Santa Teresa di Gallura. E’ la prima segnalazione dalla Sardegna, quest’anno, e che sia pure morto – tanto più che era veramente un cucciolo – ovviamente ci spiace molto. Ma questo vuol dire che forse qualche altro cetorino è ancora in zona. Quindi, chi è in Sardegna si guardi bene attorno, mi raccomando!
Grazie alla Guardia Costiera e ai nostri amici Steddu e Ulisse per averci avvertiti. Ci stiamo muovendo per recuperare i campioni e far sì che la morte di questo giovane individuo possa fornirci qualche notizia in più su una specie di cui sappiamo ancora pochissimo.

Anche nel Parco dell’Asinara si attende l’arrivo dei cetorini

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Concludiamo il giro di ricognizione nel nord sardegna con una sosta a Porto Torres. Nel 2005 e 2006 nel Golfo dell’Asinara “si camminava sul dorso degli squali elefante”, stando ai racconti dei pescatori. Quest’anno ancora nulla, ci han confermato stamane gli uomini del Parco nazionale dell’Asinara, nostro punto di riferimento in zona. L’attesa continua.

nessuna pinna in vista nel Nord Sardegna, secondo la Guardia Costiera.

nessuna pinna in vista nel Nord Sardegna, secondo la Guardia Costiera.

Oggi abbiamo chiuso il ciclo di incontri di aggiornamento con il Corpo della Guardia Costiera, alla Direzione Marittima di Olbia. C’erano gli uomini e donne delle Capitaneria di Porto di Olbia, Golfo Aranci, La Maddalena, Porto Torres e Alghero: esattmente le zone di passaggio dei cetorini.
Eppure nemmeno loro hanno ancora visto alcuna pinna, quest’anno: forse l’inverno così mite ha modificato le correnti, portando il plancton lontano dalle coste. Forse invece sono semplicemente in ritardo e compariranno solo fra qualche giorno… Chissà. Di certo, da domani avremo tante sentinelle in più in mare – e a giudicare dal loro entusiasmo, sono certa che non mancheremo di avere notizie al più presto. Grazie davvero, ragazzi!

rilascio di un cuccioletto a Le Castella!

rilascio di un cuccioletto a Le Castella!

Leggete questa bella storia che ci ha raccontato Antonio Astorino: un piccoletto di squalo elefante – poco più di un paio di metri – finito nelle reti e subito liberato al largo dell’AMP di Le Castella, in Calabria.
Una bella impresa che ha coinvolto pescatori, apneisti e biologi, tutti uniti per liberare in mare il piccolo cetorino e dare così un futuro a una specie a rischio estinzione.
Complimenti, ragazzi! 🙂
Leggete qui tutta la storia, con delle bellissime foto.