
lo squalo avvistato a Mortoriotto
Sono comparsi all’improvviso tra Porto Rotondo e Olbia, ma dopo la maestralata di mercoledì sembra si siano allontanati.
Giovedì una giornata perfetta: mare piatto, pochissimo vento, ottima visibilità. Abbiamo battuto tutta la zona con la motovedetta della Guardia Costiera di Olbia e poi in gommone con Tore Vitale, uno dei maggiori conoscitori di questa zona – 70 miglia in tutto tra Mortorio e Molarotto ma, a parte qualche delfino, berte, gabbiani e meduse… nessuna pinna. L’acqua è scura e c’è moltissimo plancton in sospensione: esserini minuscoli che abbiamo raccolto col retino ma troppo piccoli per riconoscerli a occhio nudo. Sarà questo il cibo che ha attirato nei giorni scorsi gli squali in questa zona? Domani, lunedì, faremo un salto all’Area Marina Protetta di Tavolara e Capo Coda Cavallo per capire al microscopio di cosa si tratti.
La situazione lungo tutta la costa nororientale sarda è ugualmente tranquilla: da Arbatax e l’Asinara nessuna delle nostre sentinelle segnala squali e nemmeno a Cala Gonone – normalmente un hotspot di squali e balene – hanno ancora visto arrivare una pinna.
Oggi abbiamo in programma un volo per pattuliare il mare dall’alto ma, come in tutta Italia, piove. Aspettiamo una schiarita e poi si andrà.
Per il momento, grazie ancora alla Guardia Costiera per il supporto prezioso qui a Olbia, e in particolare ad Alberto Comuzzi, Paolo Magistri, Gianfranco Venezia, Piero Massone e il loro comandante Martello.
L’Operazione Squalo Elefante è condotta da MedSharks con il supporto del CTS e della Fondazione Principe Alberto II di Monaco e della Associazione Italiana Fondazione Principe Alberto II di Monaco ONLUS
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