Una femmina molto, molto giovane di squalo elefante, lunga tre metri scarsi, si è impigliata questa notte in una rete nel Golfo di La Spezia. Quando è arrivato il pescatore, Maurizio Marasà, lo squalo purtroppo era già morto. La rete era regolare e per quanto triste sia la fine di questa piccola cetorina, il pescatore non ha alcuna colpa di questa cattura accidentale.
Grazie alla Capitaneria di Porto Venere, che si è subito attivata, un veterinario della ASL ha potuto raccogliere i campioni per le nostre analisi. La morte di un animale così piccolo è certamente un gran peccato; ma almeno attraverso queste indagini la sua morte potrà fornirci informazioni preziose sulla vita del pesce più grande del Mediterraneo, di cui sappiamo ancora poco o nulla. Come? Dal muscolo si analizzerà il DNA (con i colleghi dell’Università di Aberdeen erchiamo di capire se questi squali elefante entrino ed escano dal Mediterraneo oppure vivano e si accoppiano stabilmente da noi) e si cercherà di capire con l’Università di Siena se, anche da così piccolo, sia già stato contaminato dalla plastica che galleggia nel nostro mare. Dalla vertebra i ricercatori dell’ARPAT Toscana cercheranno di capire l’età anche se, a giudicare dalle dimensioni, questa era davvero una cuccioletta.
Vorremmo ringraziare, oltre al signor Marasà per la sua collaborazione, i nostri amici Leone Taddei, Marcello Bussotti e Ilaria Gonelli per averci informati e Alberto Bussolino, comandante di Locamare Porto Venere, e il com. Castioni di La Spezia per tutta l’assistenza sul luogo. Grazie anche ad Andrea Bonatti e Fabio Lungarini di Citta della Spezia Quotidiano, che ci hanno mandato le foto pubblicate qui accanto. Spezzini, occhi aperti… magari c’è qualche altro squaletto elefante in zona. Quando passa il temporale uscite a mare e se vedete una grande pinna …avvertiteci!
Archivio mensile:aprile 2014
un piccoletto in meno, in mare :(
Attenzione attenzione attenzione… un piccoletto di squalo elefante è finito in una rete a Santa Teresa di Gallura. E’ la prima segnalazione dalla Sardegna, quest’anno, e che sia pure morto – tanto più che era veramente un cucciolo – ovviamente ci spiace molto. Ma questo vuol dire che forse qualche altro cetorino è ancora in zona. Quindi, chi è in Sardegna si guardi bene attorno, mi raccomando!
Grazie alla Guardia Costiera e ai nostri amici Steddu e Ulisse per averci avvertiti. Ci stiamo muovendo per recuperare i campioni e far sì che la morte di questo giovane individuo possa fornirci qualche notizia in più su una specie di cui sappiamo ancora pochissimo.