squalo elefante a Fiume, in Croazia!

Una storia a lieto fine per un cetorino di sette metri finito nelle reti, liberato e “rianimato” grazie all’impegno di pescatori, cittadini comuni e un vigile del fuoco. La storia la racconta il quotidiano triestino il Piccolo, segnalato Milena Tempesta della Riserva di Miramare, e che riportiamo qui sotto.

Una nota: tutti e tre gli ultimi avvistamenti di cetorini in Italia provengono dall’Adriatico. Che si stia per ripetere la famosa annata 2001, in cui furono una cinquantina gli avvistamenti/segnalazioni? Ricordi di quell’annata sul nostro Osservatorio Mediterraneo, il progetto di citizen science che portiamo avanti dal 1998, col commento di Simona che a quei tempi lavorava per l’ICRAM; qui invece il poster presentato al congresso dell’EEA).

Occhi aperti, mi raccomando, per chi va a mare da quelle parti. Fateci sapere!

clicca qui per l’articolo del Piccolo

“Il bestione si è impigliato nella rete di un pescatore dilettante, che aveva calato l’attrezzo nel braccio di mare antistante il villaggio di Lukovo Otocki, ad un paio di chilometri da Segna. L’uomo ha tentato inutilmente di recuperare la rete e – vedendo quanto accadeva – a giungere in suo soccorso sono stati gli agenti della polizia marittima di Segna, Jurica Krmpotic, subacqueo dei Vigili del fuoco professionisti della città degli uscocchi e diversi compaesani del pescatore. «Stavamo riparando il porticciolo di Lukovo Otocki – è quanto dichiarato dal poliziotto Petar Novosel – e abbiamo notato che il pescatore era in difficoltà. Siamo riusciti a trascinare lo squalo fino a riva, accorgendoci che dava segni di vita. Quindi il nostro subacqueo ha tagliato la rete e così abbiamo liberato lo squalo elefante che sappiamo essere una specie inoffensiva per l’uomo». I soccorritori hanno quindi fatto andare lo squalo avanti e indietro, permettendogli così l’entrata di ossigeno nelle branchie. A circa due ore e mezza dall’inizio dell’operazione, il pescione ha ripreso le forze e si è inabissato in fretta.”

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