I campioni dello squalo elefante spiaggiato a Mola di Bari sono finalmente arrivati nei congelatori dell’Università di Siena, dove vivranno una loro seconda vita grazie ai ricercatori che indagheranno sullo stato di salute dello squalo al momento della morte.
Matteo Baini è nell’équipe di Maria Cristina Fossi che recentemente, e per la prima volta al mondo, ha scoperto gli effetti delle microplastiche sulle balenottere (leggi qui). Matteo ci spiega cosa ne faranno:
“Tramite l’analisi di pochi grammi di fegato, muscolo e sangue sarà possibile analizzare se lo squalo ha subito effetti dannosi a causa dell’inquinamento del mare e soprattutto se durante la sua vita ha incontrato rifiuti di plastica e subito l’effetto dei contaminanti ad essa correlati.
Per effettuare queste analisi, i campioni verranno prima liofilizzati ed in seguito triturati, potremo così capire come lo squalo ha passato la sua vita. Pochi giorni e scopriremo come viveva lo squalo di Mola di Bari!”